Obiettivi
concetto di sostenibilitàLa più evoluta interpretazione del concetto di sostenibilità si deduce da un punto di vista olistico, interdisciplinare. Alcuni moderni economisti (Barry Commoner – Washington University; Kate Raworth – Oxford University, ecc.) ci mettono in guardia dagli effetti irreversibili dell’economia lineare che produce reddito lasciando nell’ambiente derivati inutilizzabili e dannosi. Per contro, un’indicazione della soluzione possibile è l’economia circolare della comunità di organismi al suolo, per i quali ogni prodotto è utile ad una ininterrotta catena vitale.
La viticoltura è uno dei comparti agricoli caratterizzati da un livello culturale evoluto ed è presumibilmente quello che può rappresentare un elemento trainante per tutto il settore verso modelli gestionali più sostenibili.
La Franciacorta, con oltre il 60% di viticoltura bio, ha dimostrato di essere da stimolo, in tal senso, a tutte le attività produttive del territorio. In Oltrepò Pavese alcune aziende e gruppi virtuosi, proprio attraverso la cooperazione, l’aggregazione in Distretto o semplicemente lo scambio aperto di esperienze, stanno dimostrando che salute, qualità e reddito possono essere perseguiti in modo sostenibile.
Per dare ancora più forza a queste condizioni è opportuno ricercare e divulgare conferme scientifiche su quali siano le tecniche colturali che consentano di far confluire in un obiettivo comune i valori di paesaggio, mercato, salute e ambiente. La Biodiversità, o diversità biologica, si è dimostrata essere un alleato importante a questo fine.
Nello sforzo di valorizzare la Sostanza Organica, per il suo benefico ruolo sul suolo, sulla pianta, sull’espressione delle risorse utilizzate, sulla vita in generale, sulla qualità dell’aria ed il rapporto con l’effetto serra, perseguendo uno dei fondamentali messaggi della FAO, è ormai indispensabile comprendere a fondo quali siano, nel tempo, le scelte colturali più adeguate in viticoltura, in ragione di zona, clima ed obiettivo, anche e soprattutto da questo punto di vista. La salute del prodotto è infatti da mettersi in relazione con il contenimento dell’impatto e questo, a sua volta, con le possibilità che una pianta in equilibrio possa esprimere migliori meccanismi di resistenza. Tutto ciò anche in ragione delle recenti acquisizioni che dimostrano come i migliori livelli qualitativi siano connessi con gli indici più elevati di qualità della vita al suolo. Inerbimenti, sovesci e varie forme di apporto da biomassa sono ormai tecniche gestionali molto diffuse ma vanno migliorati i criteri organizzativi in quanto non c’è ancora sicurezza nell’interpretare quasi siano gli effetti di ognuno di queste forme di intervento dai molteplici punti di vista e nei diversi contesti pedoclimatici. Servono strumenti e consapevolezza per operare le scelte in modo più appropriato a seconda di specifici casi.
Questo progetto, perciò, intende identificare, in diversi suoli e contesti, le migliori tecniche di gestione del suolo e delle essenze erbacee in viticoltura per valorizzare la sostanza organica e la fertilità biologica oltre che le interazioni tra queste forme di gestione e la dinamica delle popolazioni degli organismi soprasuolo nel rapporto tra utili, indifferenti e dannosi per identificare le migliori opportunità di contenimento dell’impatto.
Gli obiettivi del programma sono principalmente quelli di avviare una cooperazione tra zone viticole diverse, Enti ed Istituti, superando retaggi culturali di chiusura o protagonismo, per mettere in evidenza i risultati di pratiche agronomiche al suolo da molteplici ma interagenti punti di vista con particolare attenzione al ruolo della sostanza organica, della fertilità biologica, dei sequestri di CO2 e della biodiversità sia in ambito epigeo che in quello esplorato dalle radici.
In questo modo le aziende potranno osservare risultati, prerogative e specificità di una complessità di siti e condizioni molto più grande ed istruttiva rispetto ad indagini condotte esclusivamente nel proprio contesto.
In ogni azienda verranno strutturate tesi costituite da forme di gestione diverse tra semine polifunzionali e da sovescio con essenze a confronto sia in forma pura che in miscuglio, distribuzione di matrici organiche a diversa origine, inerbimenti spontanei o forme di lavorazione integrata. Tesi uguali saranno realizzate in suoli e contesti geografici diversi. Per gruppi di aziende si concentrerà l’osservazione facendo interagire, di volta in volta, specifici punti di vista. Alcune fondamentali indagini (evoluzione della sostanza organica, QBS-ar, classificazione microbiologica, indici di maturazione, produttività) saranno condotte in tutte le aziende del progetto
In un vigneto, in particolare, caratteristico ed esclusivo per il contesto ambientale nel quale è collocato, saranno analizzate le dinamiche di popolazione, i rapporti parassiti/predatori e le implicazioni fitopatologi che nel caso della semina di essenze specifiche in purezza tra quelle che abbiano già offerto interessanti cenni di interesse da diversi punti di vista in campo agronomico.
In un altro gruppo di aziende, l’aspetto della biodiversità nel sottosuolo e gli effetti sulla produzione saranno correlati con diverse forme di gestione per quanto concerne inerbimento permanente, semina polifunzionale con sovescio e dotazione con matrice organica esogena.
Un gruppo più folto di aziende dedicherà le proprie tesi all’osservazione degli stessi parametri ma confrontando matrici organiche diverse.
Nel corso del progetto ogni determinazione verrà effettuata dalla preparazione delle tesi come punto zero fino alla fine periodo per osservare l’evoluzione in ogni caso e per ogni aspetto.
Gli esiti che il progetto si prefigge riguardano la possibilità di offrire ai viticoltori una nuova, innovativa e solida consapevolezza di quali siano le strategie più adatte ad ogni specifico contesto per non disperdere, ma piuttosto valorizzare, le dotazioni naturali del suolo in primis e della specificità ambientale di conseguenza, al fine di coniugare gli obiettivi della qualità e dell’immagine del prodotto con quelli del rispetto del patrimonio ambientale comune in un contesto di sostenibilità sia ambientale che economica.